La Carezza e il Presente autentico
Sabato 02/01/2021
Frammenti di una seduta individuale del 22.12.2020
… Tu sei piena di carezze, il tuo modo di essere carezza, di donare e di ricevere carezze è una delle tue caratteristiche principali.
Io la vedo questa carezza. È molto tenera, è molto leggera ed è lei che deve manifestarsi nel tuo Presente autentico.
La carezza per te è la chiave della Vita, del vivere. Per te, espandere la carezza sarà come inserirti nel Presente, imparentarti con quel Presente autentico che sempre più diventa il Tempo terrestre principale, la dimensione terrestre principale.
La carezza che cos’è?
È qualcosa di fisico, un pensiero, un tocco, un’emozione?
Può essere questo e altro ancora. Però, prima di tutto, la carezza è anche una connessione per eccellenza con il Creatore. Lui si esprime con la carezza, con il tocco della carezza.
E il Presente autentico, il Presente reale è la dimensione in cui la connessione con il Creatore è del tutto naturale. Questa connessione riempie il Presente e gli permette di essere un Presente infinito, un Presente che tutto collega, che tutto contiene.
Osserva la tua carezza, il tuo linguaggio della carezza.
So che nell’attuale Presente la tua carezza è… non dico del tutto scollegata, ma non è nemmeno tanto attiva, come se fosse nascosta in attesa di veder arrivare il suo momento. Sostienila, cerca di stimolarla in qualche modo, cerca di attirare la sua attenzione verso qualcosa che scegli tu, qualcosa che vedi nella tua casa o anche fuori.
Alla carezza basta poco per rianimarsi, per tirarsi su, ma ha bisogno di qualche stimolo, perché se non ci sono stimoli tende ad appassire. Qualche stimolo, ogni tanto, cerca di fornirglielo. Prova ad immaginare qualcosa nella materia che ti fa piacere toccare, che ti emoziona anche solo un pochino, qualcosa che ti appartiene o al contrario qualcosa che non conosci, qualcosa di estraneo, qualcosa che in questo momento i tuoi occhi vorrebbero inquadrare meglio.
La cosa che mi è venuta in mente ora è una candela accesa.
Prova a toccare questa immagine usando la carezza, con tanta leggerezza e magari sentendo che sotto il tuo tocco l’immagine che hai scelto si stia ulteriormente animando, che le stia succedendo qualcosa. Potrebbe cambiare la fiamma, potrebbero cambiare le dimensioni della candela, oppure potrebbe succedere qualcosa all’aria che la circonda.
Possiamo dire che questa carezza sei anche tu, ancora incerta, ancora non del tutto convinta, forse anche prevenuta a causa di tante esperienze non esattamente meravigliose. La carezza deve aprirsi la strada, è nella sua natura, può anche essere timida, può anche essere non convinta, ma è come un germoglio che spunta, non può non spuntare.
Certo, potrebbe anche morire, ma se è in vita cerca di aprirsi la strada e così fa la tua carezza e tu con lei perché tu sei anche lei ed in questo momento partecipi a questa ulteriore animazione di ciò che è la fiamma della candela ma anche dell’aria intorno che sente il tocco della tua carezza.
Possiamo dire che la carezza è anche una passione, un qualcosa che coinvolge, anche in una misura così piccola, anche se si concentra sulle cose minuscole, però a livello delle energie questa animazione conta parecchio.
Ti darei questo compito.
Ogni giorno, almeno una volta al giorno, prova ad indirizzare la tua carezza verso qualcosa di realmente esistente oppure anche verso qualcosa che appare nella tua immaginazione.
Prima di tutto bisogna rianimare la tua carezza. A sua volta lei potrà trascinarsi dietro altre energie, altri slanci, ma iniziamo con la carezza. Puoi provare ad usare diversi approcci, ovviamente non deve diventare una cosa meccanica. Ogni volta, cerca di sentire questa tua carezza timida che comunque si sta aprendo la strada proprio come un germoglio che deve aprirsi la strada. Prova, penso che ti piacerà.
Sentirai anche che questa tua carezza porta una specie di ricongiungimento, un’ulteriore fusione con la natura, con la Forza della Natura, nel senso più ampio.
La carezza sarà come un’Ascensione e nello stesso tempo farà sbocciare un senso di maggiore parentela con la Terra, perché la carezza ti fa andare su, ma aiuta anche a mettere a terra. Su e giù, su e giù e, facendo così, anche le tue cose staranno sbocciando: energie nascoste, funzioni scollegate, adesso non stiamo a fare un elenco di ciò che è in attesa di vivere ma non sta ancora vivendo, ma ti assicuro che ce ne sono di cose.
D’altronde è così nell’attuale situazione sulla Terra. Per far entrare in giro attivo tutte queste cose, e sto parlando sia di te che non soltanto di te, la carezza è un ottimo strumento, è come una guida, una super guida. La carezza è una cosa autosufficiente e infatti, come ho detto, è anche il tocco del Creatore.
La carezza è la carezza, non è che dentro ci debbano essere delle aspettative o delle sollecitazioni mirate. Cioè, potrebbe provocare degli effetti fortissimi, ma sostanzialmente è questo: un tocco, un contatto, un respiro.
È una cosa autosufficiente e questo la rende molto molto libera perché non è collegata con le aspettative, è immune dalla paura che qualcosa potrebbe non funzionare perché la carezza funziona sempre. Se c’è, funziona.
Ti posso anche predire che nel Presente autentico che stiamo facendo nascere, che stiamo facendo spalancare, il linguaggio della tua carezza si farà sentire parecchio.
In un certo senso, la tua realtà girerà intorno al linguaggio della tua carezza.
Il linguaggio della carezza sarà proprio dominante.